Folclore e Feste ad Ustica
Ustica non ha dimenticato e abbandonato le sue antiche tradizioni, e questo lo si nota dalle feste religiose, le sagre e il folclore ancora presenti durante tutto l’anno. Un’occasione per trascorrere una vacanza diversa.
Il Natale ad Ustica
Il periodo natalizio ad Ustica è vissuto in un’atmosfera familiare che coinvolge tutta la comunità. La chiesa madre di Ustica di San Ferdinando Re che domina sul corso principale, è il fulcro ricreativo delle feste natalizie. Il palcoscenico principale delle attività organizzate per la comunità e per i piccoli. Recite, da non perdere quella dei bambini, e incontri ludici sono sipari di vita quotidiana a cui si può assistere per conoscere a fondo lo spirito dell’Isola. Sulla piazza antistante si erge il grande albero di Natale. Merita la visita il presepe allestito nella cripta, gioiello architettonico costruito tra fine Settecento e inizi Ottocento con l’altare, le volte e gli affreschi. Conviene giungere sull’isola pochi giorni prima del 25 dicembre per apprezzare in pieno la magia di queste feste con l’antica tradizione della novena natalizia. Nove giorni prima della nascita di Gesù Bambino, gli usticesi si alzano all’aurora e in corteo, accompagnati dal suono della chitarra, percorrono i vicoli del paese cantando le canzoni del Natale. Rituale molto sentito, partecipato da anziani e giovani, che ricrea un’atmosfera da libro delle fiabe, che scalda il cuore mentre la notte cede il passo al sole. A conclusione della novena è usanza riunirsi in casa di una famiglia che apre le porte per offrire ai cantori e al loro seguito una colazione ristoratrice con latte caldo, caffè, torte e biscotti fatti in casa, e poi la messa mattutina. Dopo la Messa, come da tradizione, si preparava il “pane cunzato” con pomodori schiacciati, sale, pepe e origano.
Le cassatedde usticesi sono il simbolo gastronomico del Natale. Tutte le case profumano di questo dolce nel periodo che anticipa la festa. La preparazione coinvolge tutti i componenti della famiglia e il vicinato. Le detentrici di questo sapere sono le anziane. Il dolce è fatto di pasta frolla impastato con un infuso di agrumi. La farcitura comprende uva passa, buccia di agrumi, frutta essiccata, cioccolato e fichi. Si possono acquistare nel punto vendita laboratorio di Maria Cristina, indefessa sostenitrice della memoria gastronomica usticese, oppure nei panifici. Un’altra specialità sono le nataline con farina di lenticchie e lo spicchiteddo, altro dolcetto caratteristico di questo periodo preparato con vin cotto, un pizzico di pepe e mandorla. Classici gli appuntamenti religiosi, vigilia alle 23.00 per assistere alla nascita di Gesù, messa alle 11.00 il giorno di Natale. Pranzi luculliani per tutto il periodo, giochi e serate in famiglia, fino ad arrivare al capodanno ed infine la Befana con la distribuzione dei doni ai bambini. Per un Natale fuori dall’ordinario c’è una piccola isola pronta ad accogliervi, dove ritrovare anche quel senso della comunità, dell’unione che questo periodo ricorda puntualmente a ciascuno di coltivare o rinsaldare.
San Giuseppe ad Ustica
Il 19 Marzo si festeggia San Giuseppe che, nella tradizione popolare, era il protettore dei poveri, dei falegnami e delle ragazze , e padre della Provvidenza. Questa festa che ha origini siciliane, si estese a tutta l’Italia e divenne festa nazionale. I festeggiamenti non erano uguali in ogni paese e città, ma variavano a secondo della tradizione. Ad Ustica la Festa di S. Giuseppe è preceduta dalla novena (intorno alle ore 18.00) con la S. Messa, accompagnata da preghiere e canti.
Il giorno di S. Giuseppe si imbandisce una tavola a forma di “U”, sulla quale vengono adagiati i piatti che contengono 19 pietanze tipiche usticesi, fra le quali: pesce in agrodolce, capperi e olive, carciofi, pasta con ceci, e pasta con finocchietto selvatico, ope (boghe) fritte, frittata con asparagi, baccalà lesso e a frittelle, cardi in pastella,ecc…..Sulla tavola non mancavano i dolci tradizionali di Ustica: i giggi, le sfince di San Giuseppe ripiene di ricotta, le sfingi non ripiene, cassatelle, la mostarda di Ustica ecc… , il pane fatto in diverse forme, acqua e vino.
La prima persona che si occupò di organizzare la tavola di San Giuseppe fu, per devozione, la Signora Dorina Maggiore, la quale imbandiva la tavola con un certo stile e a sue spese e successivamente, con il contributo di tutto il paese, la Signora Antonina Maglio.
Alle 11 viene celebrata la S. Messa e a seguire una breve processione con la tradizionale “bussata” e la richiesta di alloggio. In testa alla processione vi è la Sacra famiglia, in genere giovani ragazzi e un bambino per il Bambinello Gesù. La processione procede per il centro paese e si fermava davanti a delle case. S. Giuseppe bussa alla porta con il bastone che portava con se e quando i proprietari aprono chiede: “c’è posto per tre poveri pellegrini?” dalla casa rispondono: “un c’è locu pi Vui” (non c’è posto per voi) e richiudono, scocciati, la porta. La processione prosegue e dopo un po’ si ferma davanti ad un’altra casa, dove si ripete esattamente la stessa scena di prima. Dopo 2-3 rifiuti di alloggio, la Sacra Famiglia seguita, da numerosi fedeli, familiari e curiosi, si ferma davanti all’ingresso laterale della chiesa. S. Giuseppe bussa per due volte alla porta, ma nessuno apre. Al terzo tentativo viene aperta la porta e la persona che si affaccia chiede: “chi siete?” San Giuseppe risponde: “siamo Gesù, Giuseppe e Maria”; a questo punto chi ha aperto dice: “Benvenuti, entrate tutti a casa mia”. La Sacra Famiglia prende posto a tavola; il Bambinello siede a centro e lateralmente San Giuseppe e Maria e, dopo la preghiera di ringraziamento, cominciano a mangiare. Dal momento che è stato preparato cibo in abbondanza, alle persone, che avevano minore disponibilità o per tradizione, veniva data pasta e ceci in scodelle e pane e poi un assaggio di ciò che rimaneva da portare a casa.
Si deve a Padre Carmelo la ripresa di questa festa dopo un pausa di qualche anno, e alla collaborazione di Vito Zanca e Giovanni Favaloro , e più recentemente alla signora Margherita Di Lorenzo e Maria Cristina Natale.
La Santa Pasqua ad Ustica
Il triduo pasquale è un periodo molto sentito ad Ustica, e viene rappresentato da sempre, per tradizione, con eventi e manifestazioni sacre che si ripetono ogni anno. Ma si comincia con la Domenica delle Palme, con la tradizionale processione per il paese fino all’Ecce Homo dove verranno benedette la palme e i ramoscelli di ulivo, per proseguire fino in chiesa per la santa Messa.
Il triduo comincia con il Giovedi Santo, alle 21.00 in chiesa, il parroco, nella rappresentazione di Cristo, esegue la lavanda dei piedi dei 12 apostoli scelti per tutto il periodo pasquale. Alla fine della messa, agli apostoli viene donata una pagnotta di pane, lattuga e arance, in ricordo dell’ultima cena di Gesù Cristo e degli apostoli.
Il Venerdi Santo comincia la mattina alle 10.00 con la Via Crucis e la salita di Cristo al Calvario. Periodicamente i ragazzi rappresentano la Passione di Cristo, altrimenti sarà la statua di Cristo che verrà portata in processione. Alle 16.00 circa l’Immacolata viene portata al Calvario per assistere alla morte e discesa di Cristo dalla Croce. Segue la processione fino in chiesa e l’adorazione della Croce fino a tarda notte. Poi la chiesa viene chiusa e preparata per la Pasqua e riaperta alle 23.00 di sabato con l’inizio della vigilia. Dopo le preghiere e i canti segue la risurrezione di Cristo, con il canto del Gloria e la discesa di una grande telo che svela il Cristo Risorto.
La Domenica di Pasqua vi è forse l’evento più emozionante del triduo, ovvero l’Incontro. La Madonna Immacolata, con ancora il velo viola in segno di lutto, scende dalle scale a destra della chiesa, Cristo risorto invece dalle scale a sinistra della chiese, tutte e due le vare si addentrano per le viuzze del paese fino a raggiungere le due vie opposte che porta alla piazza, proprio sotto il palchetto antistante la chiesa.
Prima scendono i due portatori delle bandiere, uno la bandiera della Madonna la cui vara è portata da tradizione da rappresentanti dei contadini, mentre l’altro porta la bandiera di Cristo risorto la cui vara viene portata da rappresentanti dei pescatori. Dopo il saluto delle bandiere le due vare cominciano a scendere, dapprima piano piano, ma non appena stanno per arrivare in piazza cominciano ad aumentare il passo fino a correre, come se la Madonna e Cristo si riconoscessero, e ad effettuare una giravolta in piazza e ad affiancarsi mentre il velo viola della Madonna scivola giù lasciando trasparire la felicità della Madre di Cristo. Una sosta veloce per addobbare la Madonna con la corona a 12 stelle e poi la processione per il paese e infine la Santa Messa.
Finisce così la parte religiosa del periodo pasquale che termina invece con il “Pasquone” la nostra Pasquetta, per tradizione passata in campagna, case o all’aperto, in compagnia di amici e familiari a mangiare carne, salsiccia o pesce alla brace, accompagnati da insalate, verdure alla griglia, carciofi cotti nella brace e dolci della tradizione, il tutto innaffiato da buon vino. Sicuramente queste feste sono un’ottima occasione per una prima vacanza dopo il lungo inverno.
Ponte del 25 Aprile e del 1° Maggio
I ponti del 25 Aprile e del 1° Maggio sono una bellissima opportunità per trascorrere ad Ustica un weekend spensierato, all’aria aperta approfittando magari del bel tempo che in genere in quel periodo si può già trovare. Sono tradizione le scampagnate con grigliate e tanta allegria, e magari anche il primo bagno dell’anno in attesa dell’estate imminente.
TRADIZIONE & FOLCLORE
Festa della Madonna dei Pescatori di Ustica
L’ultima domenica di maggio si svolge la festa della Madonna dei Pescatori (Stella Maris), processione marina con la statua della Madonna issata su una barca e, insieme a tutta la marineria, accompagnata attraverso il periplo dell’isola. Nove giorni prima, la Madonna che si trova sul giardino belvedere sopra il porto, viene portata in chiesa per la tradizionale novena. Il giorno della festa ha inizio con la processione della Madonna che dalla chiesa madre giunge fino al porto di Cala Santa Maria seguita dalla banda. I fedeli con la Madonna salgono sulle barche di pescatori insieme alla banda del paese per fare un giro dell’ isola al calar del sole con a seguito tantissime barche di tutte le dimensioni. Al rientro si celebra la messa, a seguire una grande padella frigge del pesce che viene offerto a tutti i partecipanti insieme a frutta e vino. La serata si conclude con musica, balli e giochi di gruppo. Festa molto suggestiva perchè avviene nel porticciolo di Ustica.
Festa Patronale di S. Bartolo Ustica
La Festa di San Bartolomeo di Ustica si svolge sempre il 24 di agosto, un periodo perfetto che abbraccia anche le esigenze dei turisti, i quali vi si recano oltre che per assistere alla principale festività religiosa che intende non solo promuovere la memoria di San Bartolomeo apostolo, ma anche proporre le più suggestive tradizioni del territorio, tra folklore, usanze e deliziosi prodotti tipici, e le bellezze paesaggistiche di Ustica e gli affascinanti luoghi d’interesse.
Le origini della Festa di San Bartolomeo risalgono al 1763, poco dopo che i suoi primi coloni siciliani, partiti da Lipari, giunsero fino all’isola di Ustica, scegliendo San Bartolomeo come loro Santo Patrono e stabilendone anche la data annuale dei festeggiamenti, oltre alle principali ricorrenze da ripetere nei secoli successivi.
I principali luoghi in cui si svolgono le attività della Festa di San Bartolomeo sono prettamente legati al centro del paesino, ma anche allo scenografico mare di Ustica, e principalmente alla Cala Santa Maria (porto). La festa religiosa comincia con la novena in chiesa dove la statua del santo è stata tolta dalla sua nicchia e sistemata sulla vara. L’evento principale della Festa di San Bartolomeo a Ustica è, dopo la santa messa, la tradizionale processione religiosa che vede il passaggio del Simulacro di San Bartolomeo per le vie cittadine e lungo il litorale di Ustica, con diverse soste, canti e coreografiche corse della vara del santo e primi fuochi d’artificio all’arrivo in chiesa.
Le manifestazioni di divertimento e di svago legate alla festa iniziano alla vigilia con spettacoli musicali, concerti, rappresentazioni e live music. La mattina della festa e tradizionale L’Alborata, vengono sparati 10 colpi singoli di fuochi d’artificio che danno inizio alla festa. Nel pomeriggio, prima delle funzioni religiose, si può assistere a giochi acquatici al porto, e giochi tradizionali in piazza. Queste usanze da qualche anno sono state un pò tralasciate.
La sera della festa musica in piazza fino allo scoccare della mezzanotte, l’ora dell’inizio dei famosi giochi pirotecnici di Ustica nella fantastica scenografia naturale del porticciolo e della Cala, grazie all’organizzazione del Comune di Ustica e dell’Area Marina Protetta Isola di Ustica, vivrete uno spettacolo da non perdere a tutti i costi. Alla fine dei fuochi, musica disco in piazza fino a tarda notte. Insomma, la festa di San Bartolomeo rappresenta il vertice dell’estate usticese, un mix di tradizioni, religiosità e divertimento per una vacanza splendida ad Ustica.
Festa della Madonna della Croce di Ustica
La festa della Madonna della Croce si svolge la prima domenica di settembre, e si svolge nella chiesetta del Passo della Madonna in località Contrada Tramontana. La statua della Madonnina viene presa dalla chiesetta e portata nella chiesa madre nove giorni prima per la classica novena. Nel primo pomeriggio della festa e ormai tradizionale il giro per l’isola e per il paese della Madonna sopra una moto Ape addobbata a festa, e tanti giovani in moto che la seguono. Intorno alle 17.00 parte la processione dalla chiesa, e dopo aver attraversato il paese, si appresta a percorrere tutta la contrada Tramontana, con diverse soste nelle quali vengono accesi grandi falò in onore della Madonna, mentre si intonano canti e preghiere. Arrivati alla chiesetta del Passo della Madonna si svolge la messa sullo spiazzo antistante. Al termine della messa iniziano subito i preparativi per la festa campestre con grigliate, frutta, vino e tanta musica, balli e giochi.
Festa di San Bartolicchio Ustica
San Bartolicchio è la versione campestre dei festeggiamenti per il Patrono di Ustica. La festa coinvolge tutta l’isola ed è un appuntamento importante per gli amanti delle feste popolari e del folklore. La ricorrenza viene celebrata la seconda domenica di settembre di ogni anno, nella deliziosa chiesetta decorata con ceramiche di De Simone antistante il gorgo in località Oliastrello. Nove giorni prima comincia una caratteristica novena che si svolge alle 21.00 con canti tradizionali e preghiere. La contrada si riempie di luci, suoni e colori, ed è l’occasione per gli usticesi di riunirsi tra amici e familiari nelle case di campagna per mangiare e divertirsi. Il sabato ci si ritrova dentro il gorgo per cenare con della buona pasta, frutta e vino, nel frattempo si balla e si gioca fino a tarda notte. La domenica, nel primo pomeriggio, era l’occasione per tanti giochi all’aperto come il tiro alla fune, la corsa coi sacchi e altre divertenti attività campestri tipiche e folkloristiche tra le quali spicca la tradizionale corsa degli asinelli, suggestiva e divertente, soprattutto per i bambini. Negli ultimi anni tutto è stato un pò abbandonato per motivi organizzativi. Alle 18.00 inizia la processione per la via di contrada Oliastrello e al termine la santa messa dentro il gorgo. I festeggiamenti proseguono durante la serata con grigliate di carne e salsiccia, frutta, vino, musica e tombolone finale con tanti premi, e a mezzanotte fuochi d’artificio, per rimanere allegri e in compagnia.
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